MM
La mia scrivania è occupata da qualsiasi cosa: cartelle stampa, comunicati, veline per avvolgere scarpe, un paio di ballerine gioiello da spedire per un servizio fotografico, bozze di inviti per il Salone del Mobile, quattro riviste, fogli su cui sono annotati i miei appunti volanti, due faldoni di documenti, la mia immancabile tazza colma di Nescafé – ho l’irreale convinzione che il Nescafé faccia meno male del caffè vero, soprattutto se usato in grandi quantità – e la mia agenda. In questo scenario di perdizione cromatica io, ho occhi solo per il mio cellulare posizionato astutamente a cinque centimetri dal computer in modo da dare costantemente uno sguardo allo schermo grande – pc – e uno allo schermo piccolo – iPhone – .
– Sono in quella fase dove il telefono viene vissuto come un prolungamento di me stessa e ansiosamente controllo ogni 5 minuti se lui, GiacomoMaria, mi cerca per dirmi delle cose incantevoli com’è sua abitudine fare ora. Abitudine, che dovrò dimenticare nel momento in cui la nostra frequentazione inizierà a prendere le sembianze di una storia (sperando che ci arrivi) e la routine fatta di partite guardate sul divano e di venerdì al calcetto prenderà il sopravvento. –
Din-Din, lo schermo, quello piccolo, s’illumina ed ecco una notifica.
“Ciao Meraviglia, io sono alle prese con un mercoledì delirante. Mi sono mangiato Cardelli (lo stagista) per una ricerca indecente che mi ha consegnato prima e ho appena scoperto il nome della nuova pratica che mi toglierà il sonno per i prossimi mesi. Ma non basterà per togliermi il tempo dedicato a te. Volevo chiederti se riusciamo a vederci in pausa pranzo, verso le 13.30. Facciamo sotto al mio studio? Ti devo dire una cosa. Preferisco farlo di persona. Tanti baci! G.” Messaggio Privato Facebook Ore: 11.13 Contatto: GiacomoMaria
“Ciao Avvocato Occupato, ma non mi dai nessuna anticipazione? Non è che mi devo preoccupare? Comunque ok per ora e luogo. P.S. da oggi creo il gruppo Pro-Cardelli, poveretto non mangiartelo troppo. Baci.Baci.Baci.” Messaggio Privato Facebook Ore: 11.18 Contatto: Io
“Non preoccuparti. Devo solo chiederti una cosa. Scappo, a dopo. G.” Messaggio Privato Facebook Ore: 11.20 Contatto: GiacomoMaria
– “E adesso che mi deve chiedere?” dico ad alta voce senza nemmeno accorgermene.
– “Non ti devo chiedere niente io”, dice Cleo sbattendo le palpebre corredate di extension (sì, oltre ai capelli posticci ha pure le ciglia posticce. Alle volte mi chiedo cos’altro sia posticcio in lei, ma appena la domanda mi si formula in mente si suicida per evitare di avere una risposta). “Anzi, veramente te la dovrei chiedere una cosa, sto rifacendo la mailing giornalisti, come mi hai chiesto, ma c’è un piccolo problema: ho finito le righe di excel nel foglio excel e non posso continuare.”
Proiettando davanti a me la figura di Mahatma Gandhi e facendo un grosso, grossissimo respiro dico – “Cleo, esci da questa stanza vai da Claudio e chiedigli di farti una lezione base di excel che non duri più di 15 minuti. Se non accetta ed è necessario pregarlo o implorarlo strappandoti qualche extension, fallo. Quando avete finito mi fai un Nescafé, me lo porti e insieme affrontiamo questa benedetta mailing giornalisti sperando che tu non abbia messo Beppe Severgnini nella sezione moda.” Vedo Cleo uscire ondeggiando dalla stanza e con lei si allontanano i dubbi del misterioso pranzo.
Alle 13.40 io e GiacomoMaria stiamo entrando in un bar affollato vicino al Duomo. Seduti ad un tavolo e con la testa dentro al menù delle insalate sento -“Buongiorno avvocato, come sta oggi? Questa mattina non è passato per la colazione, mi è dispiaciuto tanto. Ma lo sa che il blu le sta molto bene?” Alzata la testa di scatto mi rendo conto di avere al mio fianco più che una cameriera una brutta copia di Jessica Rabbit, ma più vestita. Non so se provare soddisfazione o fastidio per lo slancio nei confronti di GiacomoMaria, decido per il fastidio e come tutte le donne opto per l’unica cosa da fare in quella situazione: marcare il territorio. Bastano pochi gesti, allungo la mano su quella di GiacomoMaria e rivolgendomi alla cameriera con sguardo fisso dico -“Per me una Caesar Salad e dell’acqua naturale.” Poi guardo lui e sussurro -” Scusa tesoro vado a lavarmi le mani.” Mi alzo gli do un lieve bacio sulle labbra e scompaio verso la toilette.
Quando ritorno al tavolo l’ordinazione mi sta aspettando e GiacomoMaria armeggia con il suo telefono. -“Allora,” dico prendendo la forchetta in mano, “che cosa devi chiedermi?”
“Carino il siparietto che hai fatto con la cameriera. Avverto gelosia nell’aria…potrei quasi esserne compiaciuto, sai. Comunque,” dice mettendo il telefono nella tasca interna della giacca, ” l’ufficio sta organizza una cena per i suoi 40 anni d’attività. Ci saranno molti avvocati dello studio, i grandi capi e altri invitati più o meno cordiali. In realtà la cena sarà tra una decina di giorni, ma gli accrediti bisogna darli prima per motivi organizzativi..”
– E’ la prima volta da quando lo conosco che vedo GiacomoMaria imbarazzato nel chiedermi una cosa e questo mi piace un sacco. –
-“..mi chiedevo, se ti va di accompagnarmi. Non ti prometto divertimento sfrenato, ma potrebbe essere una serata piacevole.”
I miei occhi non smettono di osservarlo e le mie labbra accennano un piccolo sorriso. Potrei fare la vaga – leggete pure tiraiola – e dire che devo consultare l’agenda perché mi sembra di avere degli impegni di lavoro, ma quando un uomo t’invita nel suo mondo tu non puoi rifiutare.
– “Ok, Avvocato Occupato, ci sarò, ma mi vieni a prendere sotto casa.”
Onestà Intellettuale: sono in bilico tra felicità e soddisfazione. Lui mi vuole al suo fianco. E a me serve un vestito nuovo.
M.M.
© Mademoiselle M