Solitamente i propositi del nuovo anno vengono fatti il 1° gennaio. Una persona fa un bilancio più o meno lungo di quello che le è capitato nei mesi precedenti, dei risultati raggiunti e non, delle emozioni che ha provato, delle persone che le stanno intorno e si appunta virtualmente o in modo tradizionale i proponimenti per i prossimi 365 giorni.
Volete sapere cos’ho fatto io il 1° dell’anno? Ho finalmente incontrato GiacomoMaria, che direi essere già di per sé un buon proposito per l’anno nuovo.
Attorno alle 20.30 è arrivato a casa mia corredato dal suo solito sorrisetto e da un sacchetto di medie dimensioni con disegnato sopra un Babbo Natale placido e rassicurante. E’ ancora sulla porta quando mi dice -“Meraviglia, mi sei mancata molto, scusami.”
Il mio sguardo è la giusta via di mezzo tra l’attonito e il basito. Non dico nulla e sono rigida. Sto aspettando di ascoltare le sue parole.
-“Meraviglia, fatti abbracciare. Ti ho portato una cosina. Non è il Regalo di Natale vero e proprio, è più un pensiero carino che ho acquistato la scorsa settimana. Alla fine tra la febbre e tutto il resto non ho avuto il tempo di comprarti quello che volevo. Questo però sono certo che sia perfetto per te.”
Ok. Mi ha appena detto che non ha avuto tempo per il mio Vero Regalo di Natale…cosa che ovviamente io ho trovato…
Sospiro infastidita e afferro il sacchetto per guardarci dentro. Nell’ordine estraggo, un pacco di cioccolatini fondenti al peperoncino incartati male, che poi io e il peperoncino non andiamo minimamente d’accordo e il mio ragazzo dovrebbe pure saperlo, e una scatola. Una bella scatola, alta circa 20 centimetri chiusa con un elegante nastro di raso rosso. Abbozzo un sorriso mentre la sto aprendo. Penso che forse GiacomoMaria abbia veramente avuto una settimana delirante in studio prima di Natale e che forse veramente abbia avuto la febbre alta…penso che in fondo in fondo, un po’ di tempo per me se l’è ritagliato. E’ andato in un negozio elegante e ha trovato qualcosa di “perfetto per me”.
Fino a quando libero la scatola dal prezioso raso, tolgo il coperchio e vedo una casetta di porcellana in miniatura di circa 15 centimetri. Una casetta di porcellana in miniatura con la neve sul tetto! Lo guardo sbigottita mentre la mia testa ripete in loop “No, non può essere!” Sicuramente è un pensiero carino, ma per un collezionista! Per un appassionato di casette con i tetti innevati! Non per la tua ragazza patita di scarpe, che non contempla soprammobili se non le candele nel barattolo di vetro. Dopo quasi un anno di relazione io pretendo che tu, GiacomoMaria, sappia che le casette in miniatura di porcellano con il tetto innevato mi fanno schifo!
Terminata la battaglia di parole nella mia testa respiro. Respiro. Re-spi-ro.
Ora non so se fargli esplodere addosso tutti i miei pensieri o far finta di nulla, abbozzare un sorriso di circostanza e domani mattina, dopo aver ricomposto alla perfezione il pacchetto, fare il secondo Regalo di Natale ad Antonella, la portinaia, colonna indiscussa dello stabile e collezionista compulsiva.
-“Meraviglia, non mi dici nulla?” le parole di GiacomoMaria rompono il silenzio momentaneo -“Non ti piace vero? Se devo essere sincero nemmeno a me.”
Ok. E’ ufficiale. Il mio ragazzo è letteralmente impazzito non solo compra cose che non piacciono a me, ma che non piacciono nemmeno a lui!
Lo guardo e sto zitta.
-“La verità è che le ultime due settimane sono state un inferno. Prima le chiusure in ufficio, poi i miei a Torino, io che non riesco ad accompagnarti dai tuoi per le feste, la febbre. Insomma un casino. Alla fine non sono riuscito a comprarti nemmeno questo piccolo pensiero. Lo so che avrei potuto farlo on line, ma volevo dedicarti del tempo vero. E poi l’ho già visto il regalo che ti farà impazzire: è in un negozio del centro.”
-“Quindi questa cosa non me l’hai comprata tu?” dico mentre con gesto minaccioso gli piazzo sotto il naso il fantomatico “pensiero perfetto per me”.
-“No, è stata mia sorella. Pensava che ti sarebbe piaciuto. Scusami Meraviglia. In questo ultimo periodo ho dato il peggio di me. Se ti va, tra mezz’ora, abbiamo un tavolo prenotato al tuo giapponese preferito. Che ne dici? Posso iniziare a farmi perdonare? “
Onestà intellettuale: non so se arrabbiarmi di più per il comportamento poco corretto di GiacomoMaria o per il pessimo gusto della sorella. Potrei fare una piazzata clamorosa, potrei parlare di rispetto, del valore della verità, di priorità, ma ora tutte queste parole non mi porterebbero a nulla. Sto capendo sempre di più che GiacomoMaria non è esattamente l’uomo che io penso essere. A questo punto cosa voglio io? Scoprire la sua vera natura ? Accontentarmi? Non fare domande? Aspettare il mio Vero Regale di Natale? Ora l’unica cosa che so è che voglio uscire da questa casa per andare a cena, il resto lo capirò con il tempo.
M.M.
© Mademoiselle M
Per questi casi abbiamo dei corsi di recupero specifici al Club Papillon… 🙂
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Ottima idea i corsi di recupero!
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