Sushi e upgrade.

MM
Ufficialmente il Salone – del Mobile – ha chiuso i battenti e io sono rientrata in ufficio.
Ieri sera GiacomoMaria  si è superato: ci eravamo sentiti verso le 19.00, io ero rientrata da poco dal mio ultimo evento FuoriSalone, avevo lanciato le scarpe sul tappeto – vi sembrerà strano, ma dopo essere stata in piedi per un pomeriggio intero su un tacco 12 lanciarlo quando rientro a casa è una sorte di liberazione. Ovviamente avendo impresso ben in testa il loro prezzo, non proprio così low, le lancio solo sul morbido, per evitare possibili danni – e stavo preparando tutto l’occorrente per un bagno rigenerante.

Gli avevo detto che non me la sentivo di uscire, negli ultimi sei giorni ero in overdose di persone e chiacchiere, volevo solo stare da sola, sdraiarmi sul letto e guardare un film smielato .- Ero indecisa tra Dirty Dancing e Pretty Woman -. Lui, con quella voce calma che avvolge e dà sicurezza, mi ha risposto: – “Capisco. Alloro a domani. Ti bacio.”
Alle 20.15 circa, dopo essermi resa conto che le mie mani erano oramai raggrinzite a dovere e che l’abbondante schiuma al profumo di mandorla dolce era svanita nel nulla ho preso la stoica decisione di uscire dalla vasca. Mi ero infilato una maglietta e un paio di leggings quando il campanello iniziò a suonare. Tre volte. Alzando gli occhi al cielo, ho afferrato la cornetta del citofono e ho sentito.
sushi_restaurant_pictogram_by_staxkazama– “Intelno 8?”
– “Si. Chi è?” ho detto interrogativa.
– “Ho consegna pe lei.” mi ha comunicato una voce maschile con una parlata italo-cinese.
– “Ma io non ho ordinato nulla!”
– “Già pagato. Ho consegna pe lei!”
Sul “già pagato” mi sono detta  ma sì, io apro il portone, e speriamo che non sia la versione orientale di Hannibal Lecter. -” Primo piano, interno 8.” ho detto al citofono.
Quando ho aperto la porta ho visto un ragazzo con due sacchetti del mio ristorante sushi d’asporto preferito. Ho preso i sacchetti, salutato il ragazzo e chiuso con un piede la porta dietro di me. Dopo aver appoggiato il tutto sul tavolo mi rendo conto che da uno dei due penzola una busta bianca sigillata. L’ho presa facendo saltare il punto metallico che la faceva stare salda alla carta del sacchetto e aperta.
“Sono certo che il tuo frigo sia vuoto. Ho pensato che dopo il bagno e prima del film un po’ di sushi sarebbe stato perfetto. P.S. mi irrita starti lontano. Ti bacio.” G.

Onestà Intellettuale: è ufficiale io GiacomoMaria l’adoro! O forse anche qualcos’altro… è un verbo, composto da poche lettere, anche quello inizia con la a…Vabbè, comunque credo che sia arrivato il momento che la nostra frequentazione faccia un upgrade.

M.M.

© Mademoiselle M

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